19 Marzo 2024

La pesante crisi che sta interessando il mercato immobiliare non ha colpito solamente il nostro paese. Oltre allo scoppio della bolla immobiliare avvenuto in Spagna, in cui l’eccesso di offerta ha portato ad un vero e proprio crollo delle compravendite e dei prezzi, oltre che delle quotazioni degli immobili esistenti, anche in altri paesi caratterizzati da una maggior solidità in termini di conti pubblici l’immobiliare vive una situazione di pesante difficoltà, legata alle crescenti difficoltà di accesso ai finanziamenti.In Francia il primo semestre 2012 ha segnato un calo delle vendite del 13,1% rispetto allo stesso periodo del 2011. L’andamento ha prodotto una ricaduta immediata sul settore edilizio, con il numero di nuovi cantieri aperti diminuito del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Anche il numero dei permessi di costruzione è calato del 2,5%, con chiari profondi effetti sul fronte occupazionale, che hanno già prodotto non poche preoccupazioni oltralpe.

L’Olanda si trova invece alle prese con lo scoppio della bolla immobiliare, divenuto oramai realtà: il calo dei prezzi è sensibile e ha raggiunto picchi del 15% rispetto alle quotazioni record del 2008. L’andamento è collegato sia alle liquidazioni di patrimonio immobiliare di alcuni operatori locali sia alla saturazione del mercato; in un contesto in cui la casa non è considerata un asset fondamentale del patrimonio personale e in cui gli affitti sono spesso convenzionati, è semplice spiegare la crisi del periodo, specie se si considera che si addensano i dubbi sulle possibilità di continuare a dedurre gli interessi passivi per l’acquisto.

La situazione è meno pesante in Gran Bretagna, con i prezzi delle case che in agosto sono risultati sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente (-0,1%), mentre rispetto all’anno scorso il calo è dello 0,5%. Il dato, rilevato dalla società di ricerca immobiliare Hometrack, dimostra come i prezzi siano scesi in 9 dei 10 distretti britannici sotto osservazione: a far eccezione è Londra, in cui le quotazioni immobiliari sono rimaste stabili.

In controtendenza rispetto al resto dell’Europa, in Svizzera il mercato residenziale e quello dei mutui ipotecari continuano a mantenersi molto solidi, nonostante i segnali di possibile rallentamento che si erano palesati nel secondo trimestre dell’anno. In particolare, sono state varate delle misure di regolamentazione della sfera creditizia, per cui i mutui concessi possono avere una percentuale di intervento massima del 90% e il rimborso dei due terzi dell’ammontare finanziato deve avvenire entro vent’anni dall’erogazione.

Infine, la Spagna sta già attraversando per molti analisi la fase di post scoppio della bolla immobiliare, con i prezzi che ormai hanno concluso la parabola discendente in molte aree geografiche. In una recente intervista il ministo dell’Economia spagnolo De Guindos si è detto ottimista riguardo la ripresa del mercato immobiliare, nonostante anche il 2013 si presenti come un anno di recessione per l’economia della penisola iberica.

 

Fonte: quotidianomutui.it

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