5 Ottobre 2024

2012-11-euro-0Sempre più famiglie rischiano a causa di eventi endogeni imprevisti, come un peggioramento delle condizioni lavorative o di salute, subentrati dopo la stipula contrattuale di non poter più sostenere le rate del mutuo. Per questa ragione l’Abi insieme a 13 associazioni dei consumatori ha rinnovato per la quinta volta il “Piano per le famiglie” che consente a tutti i nuclei in difficoltà di richiedere la sospensione del pagamento della rata del mutuo entro il 31 marzo .Da Aprile dovrebbe subentrare il “Fondo di solidarietà” ideato dall’Onorevole Gasparrini (presidente di Federcasalinghe) già nel 2010 e rimasto per ora incompiuto. Al Fondo manca solo più l’approvazione del Senato, l’ok al nuovo regolamento è stato infatti dato il 30 gennaio dalla Commissione Bilancio della Camera. Gli italiani dovrebbero quindi poter usufruire, senza pause, di un’altra àncora di salvataggio in caso di difficoltà economiche.

Vi sono però sensibili differenze tra i due strumenti, sia per l’accesso che per gli interessi da pagare.

Le condizioni di accesso per il “Fondo di solidarietà” sono più stringenti rispetto a quelle vigenti per il “Piano Famiglia”. Il primo non offrirà supporto a chi perde un posto di lavoro a tempo determinato o /e in cassa integrazione, come fa il Piano Famiglia (a patto che gli eventi si verifichino entro il 28 febbraio), ma unicamente a coloro che hanno perso un posto a tempo indeterminato, oltre che, al pari del secondo, per decesso o sopraggiunta non autosufficienza del mutuatario.

Il piano Abi-consumatori inserisce i mutui prima casa fino a 150 mila euro ed esclude quelli stipulati con tasso variabile a rata costante. Non utilizza come riferimento i parametri Isee ma il reddito lordo imponibile che non può superare i 40 mila euro per poter avere accesso all’agevolazione di sospensione rata.

Il Fondo contempla mutui prima casa fino ad un massimo di 250 mila euro a tasso fisso, variabile e misto. Utilizza come indicatore l’Isee che non deve superare i 30 mila euro. Ricordiamo che l’Isee si differenzia dal reddito perché prende in considerazione anche il patrimonio e le caratteristiche del nucleo famigliare.

Il Fondo dà inoltre la possibilità di sospendere per un massimo di 18 mesi la rata del mutuo contro i 12 mesi del Piano Famiglia.

Ma la differenza di maggior rilievo consta nel calcolo degli interessi. Il Piano Abi-Consumatori permette o la moratoria della sola quota capitale, che porta il mutuatario a continuare a pagare solo la parte relativa agli interessi della rata, oppure la sospensione integrale e l’applicazione del tasso contrattuale al debito residuo. Quindi gli interessi delle rate sospese restano a carico del mutuatario, il “Piano famiglie” infatti glieli addebita allo scadere della sospensione allungando la durata del mutuo, mentre chi riuscirà ad accedere al Fondo di Solidarietà avrà l’esenzione dagli interessi, che saranno a carico della Banca che a sua volta potrà richiederli al Fondo statale.

Il Fondo dovrebbe quindi tutelare maggiormente anche quelle famiglie, le cui condizioni al termine della sospensione non sono migliorate. Con il metodo utilizzato dal Piano famiglie vi è purtroppo ancora un 25%, stime Bankitalia, che anche dopo la moratoria non è riuscito a riprendere regolarmente i pagamenti.

 

Fonte: mutui.supermoney.eu

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