19 Marzo 2024

E’ sempre una questione delicata e non chiarissima quella che riguarda la donazione dei propri beni e soprattutto di quelli immobili, moltissime sono le sfaccettature e gli aspetti che devono essere presi in considerazione.È necessario infatti calcolare le quote, prendere in considerazione eventuali casi di nullità o di revoca, le possibilità di rimettere in vendita la casa avuta in dono o le problematiche concernenti le famiglie allargate. L’Istituto Nazionale di Statistica afferma che nel confronto tra il 2000 ed il 2009 l’incremento delle donazioni nel nostro Paese è aumentato del 57,5 per cento ed è cresciuta di più del doppio la donazione di case ad uso abitativo che significa che ci sono mediamente 161,3 donazioni di immobili ogni centomila abitanti. L’incremento notevole è dato dalla pressione fiscale sempre maggiore che spinge i proprietari di case a suddividere in maniera anticipata il proprio patrimonio immobiliare; non è infatti possibile mettere a confronto la convenienza tra la donazione ed il testamento, poiché alla donazione si devono applicare le regole in vigore quando viene sottoscritto l’atto pubblico, mentre alla successione vengono applicate le norme vigenti al momento del decesso del disponente; è quindi possibile che possano esserci variazioni sulle imposte con il passarre del tempo, la stessa imposta di successione e donazione venne eliminata nel 2001 e reintrodotta cinque anni dopo.

Acquistare un immobile che sia frutto di una donazione è una questione delicatissima, che deve essere opportunamente verificata prima di procedere all’acquisto, poiché la totale sicurezza nel comprare un’abitazione che rientri in questa tipologia si può avere solo vent’anni dopo la trascrizione dell’atto di donazione; potrebbe sempre verificarsi altrimenti il rischio che giunga una revoca da parte del figlio del donante.

Fonte: umm.it

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