Nel 2026 la classe energetica di una casa non sarà più solo un dettaglio tecnico, ma un vero e proprio fattore determinante per il valore di mercato.
Con l’entrata in vigore progressiva della Direttiva Case Green e la crescente attenzione verso la sostenibilità, migliorare l’efficienza energetica di un immobile è diventata una priorità per chi desidera vendere, affittare o semplicemente aumentare il comfort abitativo.
La nuova Direttiva Case Green europea impone obiettivi precisi di efficientamento energetico entro il 2030, rendendo necessario pianificare fin da ora gli interventi più efficaci.
In questa guida spieghiamo come si calcola la classe energetica, quali interventi convengono davvero nel 2026, e quanto può rivalutarsi un immobile dopo un upgrade energetico.
Cos’è la classe energetica e perché conta nel 2026
La classe energetica indica il livello di efficienza di un edificio, cioè quanta energia serve per riscaldarlo, raffrescarlo e garantirne il comfort.
Viene espressa da una scala che va da G (poco efficiente) a A4 (massima efficienza), determinata dall’APE – Attestato di Prestazione Energetica.
Secondo i dati ENEA 2025, oltre il 60% degli immobili italiani si colloca ancora tra le classi E, F o G.
Con la Direttiva Case Green, l’obiettivo è portare tutti gli edifici residenziali almeno in classe E entro il 2030 e in classe D entro il 2033.
💡 Cosa significa per i proprietari: un immobile in bassa classe energetica sarà più difficile da vendere o affittare, oltre a subire una svalutazione media stimata tra il 15% e il 25% rispetto a una casa efficiente.
Come migliorare la classe energetica della casa
Ogni abitazione è un caso a sé, ma esistono alcuni interventi chiave che permettono di migliorare la classe energetica in modo significativo.
Ecco una panoramica pratica dei lavori più efficaci, con stima media del salto di classe:
| Intervento | Descrizione | Salto medio di classe | Costo stimato (abitazione 100 m²) |
|---|---|---|---|
| Cappotto termico | Isolamento delle pareti esterne | da 2 a 3 classi | €18.000 – €30.000 |
| Sostituzione infissi | Serramenti a taglio termico o triplo vetro | 1 classe | €8.000 – €12.000 |
| Caldaia a pompa di calore | Riscaldamento efficiente e sostenibile | 1–2 classi | €6.000 – €12.000 |
| Pannelli solari fotovoltaici | Produzione di energia rinnovabile | 1 classe | €6.000 – €10.000 |
| Coibentazione del tetto | Riduzione dispersione termica | 1 classe | €10.000 – €18.000 |
| Domotica e smart home | Controllo intelligente consumi | fino a 1 classe | €2.000 – €5.000 |
L’integrazione di più interventi può far guadagnare fino a 4 classi energetiche, trasformando un immobile da F a B o persino A2.
Quanto aumenta il valore dell’immobile
Un miglioramento di classe energetica non solo riduce i consumi, ma aumenta sensibilmente il valore di mercato.
Secondo le analisi di Idealista Insights (2025) e Nomisma, un salto di 2 classi energetiche può generare:
- +10% / +15% di valore per immobili in aree metropolitane;
- +8% / +12% nei centri minori;
- +20% di appetibilità per gli affitti a medio-lungo termine.
Un esempio pratico:
Un appartamento in classe F del valore di €200.000 che passa in classe C può rivalutarsi fino a €230.000, con un risparmio medio annuo di €800–1.200 sulle bollette.
Incentivi fiscali e bonus per il 2026
Il Governo ha confermato anche per il 2026 diversi incentivi per la riqualificazione energetica, con alcune modifiche rispetto ai vecchi Superbonus.
Ecco i principali strumenti attivi:
- Ecobonus 50–65%: per interventi su singole unità immobiliari o condomìni.
- Bonus Ristrutturazione 50%: valido anche per lavori di efficientamento.
- Conto Termico 2.0: contributo diretto per impianti a fonti rinnovabili.
- Bonus Barriere 75% (anche energetico): per lavori combinati che migliorano accessibilità e consumi.
Dopo la revisione del Superbonus 2025, molti proprietari si chiedono quali incentivi resteranno attivi nel 2026 e in che misura potranno essere cumulati con l’Ecobonus.
Maggiori dettagli e requisiti aggiornati sono consultabili sul portale ufficiale ENEA e sul sito Agenzia delle Entrate
Migliorare la classe energetica conviene sempre
Sia per chi desidera vendere nel 2026, sia per chi punta a vivere in un’abitazione più confortevole e sostenibile, migliorare la classe energetica rappresenta un investimento sicuro e duraturo.
Oltre al risparmio sulle bollette, si ottiene una casa più salubre, silenziosa e con un valore patrimoniale più stabile nel tempo.
Esempio pratico: il salto energetico di un trilocale a Milano
Un appartamento di 90 m² in classe F ha speso nel 2024 circa €2.300/anno di gas e luce.
Dopo interventi di isolamento e sostituzione della caldaia con pompa di calore, è passato in classe C:
- Consumo annuo ridotto del 45%;
- Valore di mercato +12%;
- Spesa totale lavori: €22.000 (coperta al 50% con Ecobonus).
Tempo di rientro dell’investimento: 5–6 anni.
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Scopri GestionaleRe.itFAQ – Domande frequenti sulla classe energetica nel 2026
Come si calcola la classe energetica di una casa?
Viene determinata tramite l’APE (Attestato di Prestazione Energetica) da un tecnico abilitato, che valuta impianti, isolamento, infissi e consumi.
Quanto costa migliorare di una classe energetica?
Dipende dallo stato dell’immobile, ma mediamente da 8.000 a 25.000 euro per salto di classe.
Esistono obblighi di legge per migliorare la classe energetica?
Dal 2030 gli immobili in classe inferiore alla E potrebbero non essere vendibili o affittabili senza interventi di efficientamento.
Gli affitti brevi devono rispettare la Direttiva Case Green?
Sì, dal 2030 anche gli immobili destinati a locazioni turistiche dovranno garantire una classe minima E.
Come verifico la classe della mia casa?
Controlla l’APE allegato all’atto di acquisto o richiedi una nuova certificazione tramite un tecnico energetico accreditato.
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