26 Aprile 2024

Erano assunti come addetti alle pulizie e come ”benefit” vivevano gratis negli appartamenti del condominio in cui lavoravano senza pagare riscaldamento e spese condominiali. Ma di quei ”compensi in natura” di custodi di fatto, il Fisco non ne sapeva nulla: la Guardia di Finanza ha scoperto 23 amministrazioni condominiali del torinese che non dichiaravano al fisco parte dei compensi corrisposti ai propri dipendenti.

I finanzieri della Tenenza di Bardonecchia hanno sottoposto a controllo 28 condomini dell’Alta Val di Susa, e accertato che la gran parte di essi consentiva ai lavoratori assunti (principalmente addetti alle pulizie, quasi tutti italiani) di fruire gratuitamente dell’alloggio e dei servizi ad esso connessi come riscaldamento e spese condominiali.

Da quanto emerso sembra che nelle buste paga di 25 lavoratori non venissero esposti, in aggiunta alla retribuzione ordinaria, i compensi in natura (cosiddetti fringe benefit) costituiti dai beni e dai servizi di cui i dipendenti beneficiavano.

Nel complesso l’attivita’ ha permesso di recuperare a tassazione elementi positivi di reddito per 131mila euro, ritenute non operate e non versate per circa 30mila euro e di elevare diffide con sanzioni in materia di lavoro per circa 141mila euro, di cui gia’ incassati dall’Erario 57mila euro.

L’indagine era partita da alcuni controlli finalizzati ad individuare la reale posizione reddituale e patrimoniale di alcune persone che avevano richiesto prestazioni sociali agevolate (come tariffe ridotte per telefono, luce e gas).

Era poi emerso che nelle dichiarazioni sostitutive presentate da alcune persone per fruire di questi benefici, non era stato indicato, pur essendo elemento necessario per la determinazione del diritto all’agevolazione, il possesso a titolo di proprieta’ o locazione dell’immobile in cui il nucleo familiare risiedeva. Dagli approfondimenti erano poi emerse le violazioni in materia di imposte dirette e di lavoro.

Fonte: adnkronos.com

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