3 Ottobre 2024

Nazionalizzazione a suon di miliardi per Fannie Mae e Freddie Mac, i due colossi parastatali dei mutui che controllano o garantiscono quasi metà dei 12.000 miliardi di dollari di mutui immobiliari statunitensi. Da ieri i 5.200 miliardi di dollari di mutui facenti capo ai due gruppi sono passati sotto il controllo del Tesoro di Washington che si è quindi accollato il relativo rischio di insolvenza.

freddiemac

Il piano messo in piedi dal tesoro Usa rappresenta il più grande piano di salvataggio nella storia finanziaria statunitense. Fannie Mae e Freddie Mac sono due delle vittime più illustri della crisi immobiliare statunitense con un passivo in bilancio di 14 miliardi di dollari destinato a lievitare nei prossimi trimestri a causa dell’aumento delle perdite legate a insolvenze e pignoramenti. Il piano di salvataggio è stato annunciato ieri dal Tesoro Usa ha subito incassato il sì bipartisan degli schieramenti politici Usa. Sulla prospettiva futura dei due colossi si è espressa la candidata alla vice presidenza per il partito repubblicano, Sarah Palin, che ha sottolineato come le due realtà siano troppo grandi per essere governate in modo efficiente e, pertanto, in caso di vittoria del suo schieramento si procederà a un netto ridimensionamento.

“L’economia non si risolleverà finchè le correzioni in atto sul mercato immobiliare non sono superate, e in questo Fannie e Freddie sono cruciali per voltare pagina”, ha detto ieri il segretario al Tesoro, Henry Paulson. Nel dettaglio il piano prevede il commissariamento e l’acquisto fino a 100 miliardi di dollari di azioni privilegiate delle due società con un rendimento del 10% annuo e una linea di credito a breve termine gestita dalla Fed. Il piano prevede inoltre l’azzeramento dei vertici con Herb Allison che prenderà il posto di Daniel Mudd alla guida di Fannie Mae mentre la presidenza di Freddie Mac andrà a David Moffett che prenderà il posto di Richard Syron.

La mossa degli Usa per risollevare le sorti di Fannie Mae e Freddie Mac sarà discussa in una conference call dai ministri delle finanze dei G7. Il ministro delle Finanze giapponese, Bunmei Ibuki, ha comunque espresso un parere positivo ritenendo la mossa atta “a rimuovere un fattore d’instabilità per l’economia degli Stati Uniti e che avrà un impatto positivo sull’economia internazionale”. Apprezzamenti anche dal Fondo monetario internazionale: “contribuirà a sostenere i mercati e, di conseguenza, le prospettive economiche e finanziarie”. “Il piano – ha scritto il direttore generale del Fmi, Dominique Strauss-Kahn – dà tempo per costruire un largo consenso su una riforma importante di queste istituzioni e nel contempo garantisce la stabilità  dei mercati e un sostegno alla riprese economica”.

Fonte:finanzaonline

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