19 Marzo 2024

La riforma del condominio,  non appena passata al vaglio delle Commissioni del Senato, ha ottenuto la concessione della sede deliberante, anticipando in questo modo un via libera che dovrebbe avvenire senza intoppi particolari.Perché possano arrivare nuovi aggiustamenti, infatti, dovranno ora pronunciarsi o direttamente il governo o, per qualche motivo specifico, i gruppi senatoriali in prima persona: due eventualità non remote, ma ancora improbabili, visto l’ingorgo di riforme che stanno arrivando in questi giorni da parte del Consiglio dei ministri.

Se, come sembra, non verranno posti ulteriori rilievi, la riforma dovrebbe finalmente vedere al luce entro la fine del 2012, mentre, nell’eventualità che qualcuno rialzi il dito per apportare qualche ritocco a tempo quasi scaduto, è possibile che la conversione finale ritardi più del dovuto, essendo ormai prossime le elezioni politiche e, di conseguenza, un nuovo Parlamento e un nuovo governo che dovranno dare il benestare al documento.

Perché le novità in fatto di condomini diventino operative, dunque, la riforma è appesa al filo della sede deliberante: se questa verrà mantenuta come negli auspici, allora entreranno in vigore senza rinvii le nuove regole di comportamento e organizzazione all’interno degli spazi privati e comuni.

Tra queste, ricordiamo una delle più discusse, quella di vietare qualsiasi limitazione alla presenza degli animali domestici nei vani condominiali. Novità che è stata accolta con soddisfazione da parte dei più attenti alle necessità degli “amici a quattro zampe“, ma che non ha mancato di attirare qualche critica.

I veterinari della Sivae, infatti, una volta buttato l’occhio sul testo uscito dalla Camera, hanno infatti dato l’allarme che”liberalizzando” la presenza degli animali domestici, si sarebbe implicitamente dato libero accesso anche a animali da fattoria, come capre e asini.

Un altro capitolo che senza dubbio presenterà ripercussioni importanti è anche quello che riguarda la figura dell’amministratore, sottoposta a un vero e proprio “tagliando” normativo, che ne ridisegna le responsabilità e le prerogative.

Tra le nuove caratteristiche della figura cardine del corretto andamento della convivenza condominiale, infatti, troviamo la possibilità di revoca dall’incarico in ogni momento del mandato, oppure, la sua stessa ragion d’essere, che passa da un minimo di quattro a otto residenti nella struttura.

Nel testo si trovano anche misure dal forte spirito innovativo, come l’obbligo,per il condominio di aprire un sito web, dove tutti i condomini possano riscontrare bilanci e oneri sostenuti a carico della collettività, semplicemente e in qualsiasi momento, grazie all’autenticazione riservata con un’apposita username e password.

Stravolgimenti senza dubbio importanti, che in linea di principio potrebbero ancora indurre qualche senatore a chiedere un esame più approfondito, nonostante la strada della riforma condominiale sia già tracciata verso l’approvazione definitiva: la riforma, insomma, arriverà subito, oppure dovrà pazientare ancora qualche mese. Poco male, comunque, dopo ben 70 anni di attesa.

 

Fonte: leggioggi.it

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