19 Marzo 2024

Durante il convegno organizzato da Legambiente Roma sulla “efficienza energetica in edilizia” è stata presentata la proposta di un incentivo per la riqualificazione energetica che consentirà di dimezzare i consumi negli edifici condominiali. Il convegno è stato anche l’occasione per fare il punto sulle direttive europee sull’efficienza edilizia, l’analisi sulle prospettive di limiti vigenti in materia e avanzare le valutazione per una riqualificazione energetica per il patrimonio architettonico italiano.Quanto sostenuto da Legambiente

Alla luce della situazione attuale, e dai risultati degli strumenti in vigore, emerge la necessità di nuove politiche che inneschino uno scenario diffuso di riqualificazione energetica in edilizia. Con un occhio in particolare per gli edifici condominiali, dove vivono circa 24 milioni di persone in Italia e dove molto spesso i consumi energetici sono più alti della già elevata media nazionale, in particolare se costruiti dopo gli anni 50. Secondo le stime di Istat e Cresme, sono infatti oltre un milione gli edifici con più di cinque alloggi nei quali vi è una gestione condominiale. E, purtroppo per chi ci abita, le speranze di ridurre la spesa per la bolletta energetica sono pochissime, visto che gli strumenti in vigore risultano inefficaci e spesso impossibili da applicare.

Il vice presidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, ha spiegato perché

Occorre introdurre un nuovo sistema di incentivi che si applichi allo specifico dei condomini, se si vuole offrire una possibilità reale di riduzione della spesa energetica alle famiglie e, al contempo, aggredire la parte più consistente dei consumi energetici che provengono dall’edilizia. Il modello a cui guardare è quello del Green Deal introdotto nel Regno Unito, che permette di realizzare interventi a costo zero per le famiglie perché si ripagano con il risparmio realizzato nei consumi. A realizzare questi interventi in Italia, nella proposta di Legambiente, sarebbero Esco e imprese di costruzioni, che potrebbero vedere da questo scenario una via di uscita dalla crisi del settore. Nel 2013 qualsiasi politica deve tenere conto della difficilissima fase di recessione che sta attraversando il Paese, le difficoltà delle famiglie di finanziare interventi, la drammatica crisi che sta vivendo il sistema delle imprese delle costruzioni. Per questo nella nostra proposta si vuole far corrispondere ai vantaggi economici e fiscali un risparmio energetico reale, certificato, in modo da spingere il miglioramento delle prestazioni e garantire un vantaggio alle famiglie. Inoltre si vuole spingere gli interventi sull’isolamento termico degli edifici, per ridurre i fabbisogni energetici per riscaldamento e raffrescamento, muovere così la riqualificazione del patrimonio edilizio. Infine, si vuole valorizzare il ruolo delle società di servizi energetici per riuscire a mettere a sistema la realizzazione degli interventi, la certificazione dei risultati e la successiva gestione degli impianti.

Alla conferenza è stata presentata la ricerca “Lo scenario dell’efficienza energetica in edilizia. L’utilizzo dei Titoli di efficienza e delle ESCO per la riqualificazione dei complessi edilizi”, redatta dall’Istituto di ricerca Ambiente Italia che ha mostrato sia i risultati prodotti in Italia da incentivi per l’efficienza energetica, sia i loro limiti:

A partire dal 1998 attraverso le detrazioni fiscali (36-41%) sugli interventi di ristrutturazione edilizia sono stati effettuati complessivamente interventi su oltre 5,5 milioni di abitazioni, senza però alcun vincolo di tipo energetico. Nel 2007 sono state introdotte detrazioni pari al 55% per interventi di efficienza di energetica in edilizia che hanno mosso oltre 1,6 milioni di interventi: sostituzione di infissi, caldaie, pannelli solari termici, pompe di calore. Ma occorre fare di più, perché se le detrazioni del 55% sono state senza dubbio lo strumento di maggiore successo, oltre a scadere a giugno 2013, non sono legate a risparmi reali e presuppongono redditi da detrarre, quindi comportano difficoltà per molte famiglie, in particolare in un periodo di recessione. Il sistema di incentivo legato ai Titoli di efficienza energetica (Tee) ha mosso pochissimi interventi di riqualificazione in edilizia ed è sostanzialmente fallito rispetto al ruolo delle Esco in edilizia. L’ultimo sistema introdotto, il conto energia termico, finanziato attraverso le bollette del gas, prevede invece incentivi per gli interventi di efficienza energetica dell’involucro per i soli edifici pubblici, ma non è basato sul risparmio ottenuto bensì sul costo dell’intervento e presenta dei limiti di attuazione legati al patto di stabilità e alle difficoltà degli enti locali di reperire risorse.

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